Le due fasi del FIRE: Accumulo e Ritiro

Il percorso verso l’indipendenza finanziaria secondo il movimento FIRE attraversa generalmente due stadi: la fase di accumulo (pre-FI) e la fase di ritiro (post-FI), quest’ultima da non confondere con quella del pensionamento anticipato (RE), che non è necessariamente il fine ultimo del FIRE.

In parole povere, chi segue il FIRE passa parecchi anni ad accumulare risparmi fino al raggiungimento del proprio FIRE target, dopodiché diventa finanziariamente indipendente e ha la possibilità di fare delle scelte sul proprio stile di vita (i.e. ridurre ore di lavoro, cambiare mestiere, andare in pensione anticipata,) o semplicemente avere meno preoccupazioni dal punto di vista economico.

Chi persegue il FIRE con l’intenzione di andare in pensione anticipata solitamente ha come obiettivo quello di velocizzare la fase di accumulo per poter raggiungere quella di ritiro il prima possibile.

La fase di accumulo

In questa fase, il tuo scopo è di risparmiare quanto più possibile ogni mese. Dal momento in cui inizi a estinguere debiti, mettere soldi da parte e investire in borsa sino al raggiungimento del tuo obiettivo FIRE, ti trovi nella fase di accumulo, che per la maggior parte delle persone dura molti anni o decenni.

La fase di accumulo è la più dura e quella in cui è necessario scendere a compromessi tra il desiderio di raggiungere il FI “prima possibile” e quello di “godersi la vita”. Per la maggior parte delle persone, l’accumulo dura non meno di 15-20 anni.

Chi inizia a seguire il FIRE molto da giovane (20-30 anni) si ritrova avvantaggiato perché può sfruttare al massimo i benefici dell’interesse composto e ha una maggiore tolleranza al rischio quando si parla di investimenti ma, allo stesso tempo, deve avere a che fare con stipendi più bassi e un costo della vita in continuo aumento.

Chi inizia il proprio percorso dopo i 30, generalmente ha già un flusso di reddito più o meno stabile, ma potrebbe avere a che fare con spese maggiori, come il voler aprire un mutuo o metter su famiglia.

Durante la fase di accumulo bisogna cercare di prevedere e pianificare le proprie spese future, e fare scelte consapevoli che permettano di seguire uno stile di vita consono ai propri bisogni e desideri — senza eccessi né sacrifici.

Strategie e tolleranza al rischio

Esiste un solo, semplice obiettivo per minimizzare la durata della fase di accumulo: aumentare i propri risparmi.

Matematicamente, risparmi = introiti – spese.

Quindi le tue opzioni sono di 1) aumentare gli introiti; e/o 2) diminuire le spese. Col tempo ho imparato che cercare di aumentare gli introiti è una strategia molto più efficace, e che può essere utile e saggio avere più di una fonte di reddito (che si tratti di investimenti o side hustles).

Quando si tratta di investire per il FIRE, si consiglia generalmente di costruire un portafoglio bilanciato e a basso rischio, che contenga un misto di ETF e obbligazioni, in modo da poter allo stesso tempo battere l’inflazione e poter applicare la regola del 4% per generare un reddito passivo garantito per 30 anni o più.

Non esiste tuttavia una singola strategia di investimento, e anzi, chi ha un orizzonte di investimento molto lungo potrebbe beneficiare da investimenti più aggressivi (più ETF e singole azioni piuttosto che obbligazioni).

Alla fine, sta a te decidere quanta tolleranza al rischio vuoi avere: investimenti con rischi maggiori hanno la possibilità di generare guadagni maggiori, ma potrebbero essere soggetti a livelli di fluttuazione molto alti.

Quanto saresti disposto a sopportare una perdita del 10, 20% per un anno, nella speranza che la situazione si ribalti l’anno successivo?

Preferiresti comprare una casa da dare in affitto per generare qualche centinaio di euro al mese, o un bitcoin il cui prezzo potrebbe esplodere o calare a picco tra dieci anni?

La fase di ritiro

La fase di ritiro inizia nel momento in cui raggiungi il tuo FI target, cioé quando ottieni di fatto l’indipendenza finanziaria, e prima del RE, cioé il (facoltativo) raggiungimento della pensione anticipata.

Corrisponde al quinto dei sei stadi della libertà finanziaria, in cui hai abbastanza reddito passivo da coprire le tue spese basilari e il tuo stile di vita attuale. Tecnicamente, potresti ritirare il 4% o meno dal tuo fondo di investimenti ogni anno e vivere usando solo quello.

A questo punto, ogni mese di risparmio aggiuntivo ti rende più indipendente dal punto di vista finanziario, permettendoti di avere maggiore sicurezza economica o di concederti uno stile di vita più abbiente una volta in pensione.

Alcune persone non hanno fretta di lasciare il proprio lavoro e decidono di innalzare il proprio FIRE target per perseguire il cosiddetto “Fat FIRE” che permette loro di vivere una pensione al di sopra della media.

Il concetto di libertà economica, d’altronde, prevede che tu possa spendere il tuo tempo e denaro come meglio credi.

Andare in pensione anticipata

C’è un motivo se non chiamo questa fase di “pensione” bensì di “ritiro” (in inglese retirement = pensione, ma la parola “pensione” in italiano sembra avere quasi un’accezione negativa, non credi?).

L’indipendenza finanziaria e l’andare in pensione sono due concetti distinti e l’uno non implica l’altro.

Anche se decidessi di andare in pensione, appena raggiunta la fase di ritiro ti troveresti in uno stato di “pre-pensione”, in cui è cruciale fare mente locale di tutti i motivi per cui ci si è imbarcati in questo percorso FIRE: i risultati del primo sondaggio sul FIRE in italia suggeriscono che in molti inseguino l’indipendenza economica in modo da poter avere più sicurezza economica o a causa di una sfiducia nel sistema pensionistico statale.

In questo caso, forse la pensione anticipata non è la soluzione: avresti comunque una fonte di reddito in meno, ed è importante pensare alle conseguenze.

Se il tuo lavoro è causa di stress, allora potresti considerare passare a un impiego meno pesante o che si addica di più ai tuoi interessi (anche se meno retribuito – lo stipendio non è più un problema!).

In molti ricercano la libertà economica in modo da potersi dedicare a progetti personali, hobby e passioni, poter passare più tempo con la famiglia o non essere più legati alla vita da ufficio e poter viaggiare per il mondo: tutte queste sono ragioni più che valide per andare in pensione anticipata, e non lasciarti convincere da nessuno che non sia così.

Detto questo, fai uso delle capacità di pianificazione per il futuro che hai sviluppato durante la fase di accumulo e applicale anche a quella di ritiro: dove ti vedi tra 1, 5, 10, 20 anni? Quali benefici ti dà il tuo lavoro, aldilà dello stipendio, e come ricercarli altrove?

Parlo di interazioni sociali, del senso di soddisfazione e di avere un ruolo nella società, dell’avere una routine. Si legge spesso, sopratutto in America, di persone che abbandonano il mondo del lavoro grazie al FIRE solo per rientrarci dopo qualche mese o anno, a causa della noia e mancanza di stimoli.

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