Il requisito fondamentale per poter vivere di rendita (sulla quale si basa il concetto di Financial Independence, Retire Early) è riuscire a generare delle entrate passive superiori alle proprie uscite.
Solitamente, quando si parla di indipendenza finanziara, per reddito passivo si intende una fonte di guadagno generata attraverso i propri investimenti nel mercato finanziario (cioé un misto di capital gains e dividendi), ma al giorno d’oggi esistono diverse fonti di reddito passivo e semi-passivo che possono aiutarti a generare flussi di guadagno alternativi al tuo stipendio.
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COSA È IL REDDITO PASSIVO?
Un reddito passivo è una flusso di guadagno ricorrente nel tempo che non richiede uno sforzo lavorativo o partecipazione attiva da parte del beneficiario.
Per fare un esempio, gli investimenti in borsa generano rendite passive poiché richiedono un impegno di tempo e di capitale solo in un primo momento, per poi continuare a generare introiti nel tempo senza nessun necessario intervento da parte del’investitore.
Si tratta di fonti di guadagno “automatiche” che richiedono un livello minimo di manutenzione.
Questo vuol dire che un investimento iniziale (di tempo o denaro) oggi continua a generare entrate automatiche per giorni, mesi o anni senza richiedere ulteriori investimenti.
Reddito attivo vs reddito passivo
Il concetto di reddito passivo esiste in contrapposizione a quello di reddito attivo, cioé del tipo di reddito standard che percepisce il lavoratore medio: lo stipendio che viene ricevuto in cambio di un’attività lavorativa.
Un impiegato viene retribuito una certa quantità di soldi per effettuare una certa quantità di ore di lavoro ogni settimana, se non lavora, non viene pagato.
L’educazione finanziaria insegna che il modo migliore per risparmiare per il futuro è fare investimenti a lungo termine con l’obiettivo di sfruttare il proprio reddito attivo per generare reddito passivo (in parole povere: usare i soldi per generare altri soldi).
Reddito Attivo | Reddito Passivo | Reddito Semi-Passivo |
---|---|---|
Stipendio mensile | Investimenti finanziari e dividendi | Rendite da proprietà immobiliari (e.g. affitti, AirBnb) |
Vendita di oggetti o servizi | Interessi su prestiti e conti deposito | Rendite da creazione di contenuti (e.g. blog, youtube) |
Entrate una tantum (e.g. tredicesime, mance, ecc.) | Staking di criptovalute | Royalties su proprietà intellettuale (e.g. libri, canzoni, ecc.) |
Reddito passivo: esiste o non esiste?
C’è molta controversia riguardo il concetto di reddito passivo, e in molti sostengono che non esista davvero un modo per guadagnare soldi senza lavorare: tutte le fonti di reddito passivo richiedono una forma di investimento, che sia sotto forma di denaro o di tempo.
Molte fonti di reddito passive che stanno spopolando negli ultimi anni, come la creazione di contenuti, richiedono grandi quantità di lavoro “a priori” prima di diventare effettivamente passive, e si possono considerare per tanto semi passive.
Gestire un canale YouTube o profilo Instagram di successo può diventare una fonte di guadagno passiva solo se sei hai già milioni di followers a seguito, e senza una regolare gestione c’è il rischio che le entrate passive vadano a calare col tempo.
COME GUADAGNARE REDDITO PASSIVO
FONTI DI REDDITO PASSIVO
Le vere e proprie fonti di guadagno passivo sono quelle che nascono sotto forma di investimento o di royalties (brevetti e proprietà intellettuali).
Si tratta di veri e propri redditi passivi automatici che richiedono esclusivamente un investimento iniziale, che sia di denaro (nel caso di investimenti finanziari, dividendi, prestiti P2P, ecc.) o di tempo (nel caso di creazione di contenuti, royalties, ecc.).
Investimenti finanziari
Investire in borsa è il metodo più efficace per generare rendite passive nel tempo. Si tratta effettivamente di comprare parte di una compagnia il cui valore (si spera) aumenti col tempo.
Ovviamente vi sono dei rischi legati al mondo degli investimenti, per cui è consigliato diversificare le proprie posizioni.
Oggi iniziare a investire nel mercato finanziario è alla portata di tutti, anche grazie alla presenza di broker online come Degiro.
Anche se non ti interessa fare trading azionistico, è una buona idea investire parte dei propri risparmi in indici ETF diversificati a basso rischio per non lasciare che perdano valore col tempo a causa dell’inflazione, è che garantiscono rendite per lo più passive senza dover fare trading.
Dividendi azionari
Determinate compagnie pagano regolarmente dividendi ai propri investitori. Praticamente solo per il fatto di avere una posizione in una di queste compagnie, riceverai una percentuale delle loro entrate ogni tre mesi (alcune compagnie pagano addirittura ogni mese).
Alcune compagnie sono inoltre solite aumentare il valore dei dividendi distribuiti di anno in anno, e vengono denominate “Dividend Aristocrats” quando continuano a farlo nel corso di 25 anni.
Se hai soldi da investire, puntare sui dividendi è un ottimo metodo per ricevere un reddito passivo senza sforzi.
Proprietà immobiliari
Acquistare una casa o locale da dare in affitto è uno dei metodi più popolari per ottenere reddito passivo senza investire in borsa, anche se richiede impegni saltuari.
Un’altra opzione simile è quella dell'”house hacking“, cioé dare in affitto solo parte della casa in cui vivi, o allestire qualcosa di simile ad un AirBnb.
A seconda di dove vivi, il valore delle proprietà immobiliari nella tua zona potrebbe inoltre aumentare col tempo, rendendo il tuo investimento iniziale particolarmente vantaggioso.
P2P lending
Il Peer-to-Peer lending (chiamato anche crowdfunding o social lending) è una forma di investimento che consiste nel prestare denare direttamente ad aziende o consumatori per un determinato numero di mesi con tassi di interesse più alti rispetto alla borsa.
Si tratta tuttavia di crediti al consumo non garantiti e per tanto rischiosi, per cui si consiglia di diversificare il più possibile.
Se sei interessato al P2P, Mintos è la piattaforma più popolare (purtroppo solo in inglese), mentre Bondora è una delle poche alternative disponibili in italiano.
Investimenti e staking di criptovalute
Si tratta di un investimento ad alto rischio che però negli ultimi anni ha generato ritorni da capogiro, basti pensare che il valore della moneta più famosa, il bitcoin (BTC) è schizzato da pochi centesimi a più di 50.000€ nel giro di dieci anni, mentre al secondo posto sul podio Ethereum (ETH) ha visto aumentare il proprio valore di oltre il 400% solo nell’ultimo anno.
Oggi è inoltre possibile fare “staking” di criptovalute, cioé bloccare una determinata quantità di crypto sul proprio portafoglio per ottenere in cambio dei compensi (generalmente intorno al 3%-6% del proprio investimento).
Ciò consente di generare reddito passivo sottoforma di criptovalute il cui valore ha il potenziale di crescere esponenzialmente (o calare a picco… il mercato delle cripto è imprevedibile).
Se ti interessa fare trading di criptovalute, puoi acquistarle tramite Coinbase (col mio link referral hai diritto a un piccolo cashback in bitcoin).
Puoi effettuare staking direttamente dal tuo portafoglio CoinBase oppure trasferire le tue criptomonete su un portafoglio privato.
Vi sono numerosi token che possono essere utilizzati per creare reddito passivo tramite staking, Ethereum (ETH), Cardano (ADA), Algorand (ALGO), TEZOS (XTZ) e COSMOS (ATOM), giusto per nominarne un paio. Fai sempre un’adeguata ricerca su i pro e i contro di queste valute prima di cimentarti in un investimento.
Personalmente, ritengo che investire con cautela sulle criptovalute sia uno dei metodi migliori per ottenere entrate passive online nel 2023, nonostante i molteplici rischi di un settore emergente dal futuro incerto.
Royalties da proprietà intellettuale
Uno dei pochi metodo di guadagno passivo che non ha a che fare con investimenti economici, bensì di tempo (e lavoro): se hai una vena creativa e riesci a brevettare un prodotto di qualsiasi tipo, che sia un libro, una canzone, fotografia, software o app — allora hai diritto a ricevere una royalty ogni volta che qualcun altro utilizza la tua proprietà intellettuale.
Di fatto, per il resto della tua vita continuerai a ricevere rendite passive fin tanto che il tuo prodotto verrà utilizzato.
FONTI DI GUADAGNO SEMI PASSIVE
Le fonti di reddito semi passive sono caratterizzate dal fatto di crescere nel tempo in base all’ammontare di impegno che richiedono: generalmente, per costruire una forma di reddito semi passivo sono necessari parecchi mesi o anni di lavoro, solo al termine dei quali è possibile azionare il pulsante di autopilot.
Ma anche a differenza delle royalties, anche a quel punto vi è la possibilità che le entrate passive vengano a scemare o interrotti de tutto se non si continua a prestarvi regolare attenzione, che è il motivo per cui queste fonti di guadagno non sono al 100% passive.
Creazione di contenuti
La creazione di contenuti è forse al giorno d’oggi la forma di side business più popolare: profili social da influencer, canali di streaming, blog ecc. hanno il potenziale di generare rendite più o meno passive.
Il più delle volte, per riuscire a monetizzare in questo modo con successo è necessario avere milioni di followers e creare da centinaia a migliaia di contenuti di qualità.
Non a caso esistono da un paio d’anni veri e propri lavori legati alla creazione di contenuti, e la linea che separa reddito attivo e passivo in questo spazio è molto sottile.
Il blogging, il vlogging (cioè fare video su youtube), o la monetizzazione di profili instagram, TikTok, gruppi e pagine facebook sono tutti esempi di attività di creazione dei contenuti.
Print-on-demand
Il print-on-demand (POD) è un concetto abbastanza recente che consiste nel creare un prodotto digitale (libri, t-shirt, poster e altri vari articoli di abbigliamento o merchandise) che però vengono messi in stampa solo “on demand”, cioé al momento dell’acquisto.
Si tratta di un metodo di guadagno online basato sullo stesso principio delle royalties, perché di fatto metti la tua proprietà intellettuale a disposizione per essere stampata e venduta da terzi, e ricevi una commissione per ogni vendita effettuata.
Ma anche qui vi è la possibiità che i tuoi prodotti smettano di vendere se non ti dedichi attivamente a farvi pubblicità e marketing, e in pochi casi si tratta di un reddito puramente passivo.
Alcune piattaforme come TeePublic ti rendono la vita più facile prendendosi carico della parte di marketing (ma pagandoti commissioni più basse), mentre altre come Printful ti lasciano in totale gestione della vendita dei tuoi articoli.
Reddito Passivo: Una guida passo-passo da livello principiante a esperto di Alessandro Fiorentini | Reddito Passivo: Come investire il tempo e costruire entrate automatiche di Andrea J. Soil |
Il Reddito Passivo in breve
- Il reddito passivo è una forma di guadagno nel tempo che non richiede uno sforzo attivo da parte di chi guadagna.
- Esempi di guadagni passivi sono i dividendi, gli interessi da investimenti, lo staking di criptovalute.
- I guadagni da proprietà in affitto, creazione di contenuti e royalties sono semi-passivi perché richiedono una certa quantità di sforzo e/o mantenimento.
- Tutte le forme di reddito passivo richiedono un investimento iniziale, sia esso finanziario o di tempo. Qualsiasi fonte di rendita passiva è per definizione un investimento.
- Raggiungi l’indipendenza finanziaria quando le tue rendite passive sono abbastanza alte da poter coprire le tue spese abituali.
- Fonti di reddito passivo online sono gli investimenti finanziari, i prestiti P2P, lo staking di criptovalute, la creazione di contenuti, la vendita di prodotti print-on-demand, l’affiliate marketing.
La comunità italiana del FIRE movement (Financial Independence, Retire Early) per smettere di lavorare e andare in pensione da giovani.