Negli ultimi anni abbiamo assistito ad eventi globali che hanno causato un aumento dei prezzi smisurato nell’arco di pochissimo tempo.
L’aumento dei prezzi dell’energia, in particolare del petrolio, ha avuto un impatto significativo sull’inflazione, riflettendosi nei prezzi dei beni e dei servizi.
Allo stesso tempo, la pandemia di COVID-19 ha portato alla chiusura di molte attività commerciali, riducendo l’offerta di beni e servizi e aumentando i prezzi.
Nonostante questi fattori, le previsioni indicano che l’inflazione in Italia potrebbe diminuire dopo il 2024.
Inflazione e aumento dei prezzi
L’inflazione è un fenomeno economico che comporta un aumento generale e sostenuto dei prezzi dei beni e dei servizi in un’economia nel corso del tempo.
Quando il livello generale dei prezzi sale, con ogni unità di moneta si acquistano meno beni e servizi. È equivalente alla riduzione del potere d’acquisto della moneta: una perdita del valore reale del mezzo interno di scambio e unità di misura in un’economia. Questo significa che, se i prezzi continuano a salire, il potere d’acquisto del denaro diminuisce.
Le previsioni della Commissione europea indicano che l’inflazione in Italia scenderà al 2,3% nel 2024.
Detto questo, l’impennata dell’inflazione in Italia negli ultimi anni non si arresterà nel breve periodo. Questo significa che i prezzi dei beni e dei servizi continueranno ad aumentare, seppur a un ritmo più lento.
Scenderà l’inflazione in Italia dopo il 2024?
Le previsioni indicano che l’inflazione in Italia potrebbe diminuire dopo il 2024.
Secondo la Banca d’Italia, l’inflazione al consumo sarebbe pari al 6% nella media del 2023 e diminuirebbe nettamente in seguito, collocandosi in media sotto al 2% per tutto il prossimo triennio: 1,9% nel 2024; 1,8% nel 2025; e 1,7% nel 2026.
Tuttavia, queste sono solo previsioni e potrebbero cambiare a seconda di vari fattori economici e politici.
Ad esempio, un aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea potrebbe ridurre l’inflazione, ma potrebbe anche avere effetti negativi sull’economia, come un rallentamento della crescita economica.
Inoltre, eventi imprevisti, come crisi economiche o pandemie, possono avere un impatto significativo sull’inflazione.
I prezzi torneranno come prima?
Secondo vari esperti, è molto difficile prevedere quando i prezzi torneranno come prima. Alcuni sostengono che i prezzi non torneranno mai ai livelli precedenti. Ad esempio, nel settore immobiliare, si prevede che i prezzi delle case potrebbero diventare più convenienti nel 2024.
Tuttavia, è importante notare che i prezzi dei beni e dei servizi sono influenzati da una varietà di fattori, tra cui la domanda e l’offerta, i costi di produzione, le politiche governative, e così via.
Pertanto, anche se l’inflazione dovesse diminuire, ciò non significa necessariamente che i prezzi torneranno ai livelli precedenti. In più, alcuni settori potrebbero vedere una diminuzione dei prezzi più rapidamente di altri.
Il gioco dell’inflazione
L’aumento dei prezzi è un fenomeno naturale che normalmente indica una economia funzionale, ma dovrebbe essere accompagnato da un aumento dei salari.
In Italia, purtroppo, gli aumenti salariali non tengono il passo con l’inflazione.
Questo porta a una diminuzione del potere d’acquisto dei lavoratori, rendendo più difficile far fronte all’aumento dei costi della vita.
L’aumento dell’inflazione e i tassi di interesse sui mutui molto alti rispetto agli anni passati potrebbero portare a una diminuzione della domanda del mercato e, di conseguenza, a un calo dei prezzi degli immobili. Questo è particolarmente rilevante in Italia, dove l’inflazione ha avuto un impatto significativo sul settore immobiliare.
Nel settore automobilistico, l’inflazione dell’usato potrebbe essere temporanea, ma ci sono dubbi sul fatto che i prezzi torneranno ai livelli precedenti. Questo è dovuto in parte all’aumento dei costi delle parti di ricambio, che sono aumentati meno della metà rispetto all’inflazione generale.
Per vincere il “gioco dell’inflazione”, i consumatori dovrebbero esigere aumenti salariali commisurati ai rincari. Questo può richiedere negoziazioni salariali più aggressive o la ricerca di opportunità di lavoro più remunerative. Purtroppo, in Italia, oltre la metà dei dipendenti è coperta da un contratto scaduto, in media da due anni e mezzo, il che rende più difficile ottenere aumenti salariali.
Perché i prezzi non scenderanno
La questione se i prezzi torneranno a livelli normali è molto discussa, specialmente in un periodo di inflazione elevata come quello che l’Italia sta vivendo.
Purtroppo e per fortuna, c’è da mettersi l’anima in pace: non si tornerà ai prezzi di una volta.
Storicamente, i prezzi tendono a salire nel tempo e raramente tornano ai livelli precedenti. Questo è dovuto a una serie di fattori, tra cui l’inflazione, le variazioni della domanda e dell’offerta, e i cambiamenti nelle politiche governative.
La deflazione, ovvero una diminuzione costante dei prezzi, può avere conseguenze devastanti per l’economia di un Paese.
Porta alla riduzione dei consumi e degli investimenti, all’aumento della disoccupazione e all’aumento del debito. Inoltre, può rendere più difficile per le aziende e gli individui ripagare i debiti, poiché il valore reale del debito aumenta con la diminuzione dei prezzi. Pertanto, la deflazione è generalmente considerata un problema economico grave.
Inoltre, la deflazione può creare un circolo vizioso in cui le persone ritardano gli acquisti in attesa di prezzi più bassi, il che a sua volta riduce la domanda e porta a ulteriori cali dei prezzi. Questo può portare a una stagnazione economica e a una disoccupazione elevata.
Insomma, mentre una diminuzione dei prezzi può sembrare positiva in superficie, può avere gravi conseguenze se diventa una tendenza a lungo termine.
L’unico modo per combattere l’inflazione in modo efficace e positivo dal punto di vista economico è l’aumento dei salari, in modo da bilanciare il potere d’acquisto.
La comunità italiana del FIRE movement (Financial Independence, Retire Early) per smettere di lavorare e andare in pensione da giovani.